La dottoressa Chaterine Kousmine dice:
“...La verità così sconvolgente, incredibile, addirittura “inammissibile”, è che la causa principale delle malattie degenerative, il cui numero supera la nostra capacità di adattamento, risiede
nella nostra errata alimentazione, e solo eliminando le diverse carenze e ritornando ad una alimentazione sana e naturale sarà possibile curare queste malattie con successo. Questa tesi diviene
legittima attraverso la molteplicità degli esempi proposti: i malati che visito rappresentano, per un’abbondante metà, l’insuccesso della medicina convenzionale ufficiale; oppure si tratta di
casi la cui prognosi è statisticamente pessimistica, prevedendo a scadenza più o meno breve la percentuale del 50%, e anche superiore, di decessi o d’invalidità, nonostante la scrupolosa
osservanza delle terapie mediche ufficiali; o ancora si tratta di malati per i quali la medicina convenzionale ufficiale non ha nulla da proporre (come ad esempio nel caso di malattie
genetiche).
In questo caso, non ho che l’imbarazzo della scelta. I malati di sclerosi a placche, ad esempio, si recano nel mio studio da parecchi anni ormai; ne visito anche venti alla settimana e li
controllo soltanto ogni quattro-dodici mesi. Poiché tutti ne parlano, ci sono pazienti che affrontano un viaggio di centinaia di chilometri nella speranza di trovare una cura efficace. E’ ormai
giunto il momento che i miei colleghi medici si informino e si diano da fare. E’ ovvio che gli specialisti rappresentano la categoria più difficile da convincere, sia perché ricoprono posti di
responsabilità, sia perché sono più anziani. Il prof. Guido Fanconi, che insegnava all’Università di Zurigo ed è stato il mio esimio maestro (oggi non è più fra noi), non diceva forse ai suoi
allievi di possedere “la follia del dubbio”? Il dubbio in sé è una qualità scientifica, a patto che sia seguito da un controllo oggettivo, cosa che il mio maestro ha sempre fatto, soprattutto
prima di pronunciare un giudizio definitivamente sfavorevole. Sono stata spesso criticata, hanno denigrato il mio lavoro, anche recentemente nell’aprile 1986 e nel marzo 1987, però i miei
detrattori, che passano per uomini di scienza e non lo sono affatto, non si sono mai presi la briga di verificare né di applicare i metodi che proponevo. Gli oncologi sono i miei più agguerriti
antagonisti; rigorosamente specialisti, considerano il cancro un corpo estraneo da eliminare. Non è un po’ arbitrario come giudizio, indegno del xx secolo ? Come dice assai bene Zabel:
“…L’attuale medicina convenzionale ufficiale parla del cancro come se un uomo sano per un inconcepibile intervento della malasorte, avesse visto formarsi una proliferazione cancerogena in una
parte del suo corpo peraltro in ottime condizioni !...”. Orbene il malato di cancro, indipendentemente dalla sua istruzione e dalla sua cultura, si rende perfettamente conto che è stato il suo
organismo a formare il tumore e perciò deve esserci una causa che va eliminata.
Tratto da: "Salvate il vostrocorpo" di Chaterine Kousmine